Chiesa di San Mamiliano

La Chiesa di San Mamiliano, costruita sulle rovine di un impianto termale romano, si trova sulla piazza del Pretorio a fianco il Palazzo Bourbon Del Monte. Ha mura perimetrali in tufo e facciata in parte coperta dal Palazzo Bourbon Del Monte che ingloba il campanile a punta quadrata. Chiesa di San Mamiliano prima del restauro Un'architettura romanica databile al XII secolo, successivamente modificata a seguito di vari rifacimenti e rimasta in disuso nel corso del Settecento. La chiesa è ad unica navata, con abside quadrangolare che si adatta ad una struttura absidale già esistente in blocchi di tufo rosso di forma semicircolare. Il muro perimetrale posto a nord, sulla parte inferiore, presenta grandi blocchi lapidei e la cripta colonnata con capitelli di reimpiego. Tale tecncica costruttiva diversa, si può considerare come il nucleo più antico forse databile in epoca paleocristiana, epoca di evangelizzazione di Sovana grazie al monaco Mamiliano probabilmente vissuto nel V sec. d.C. La chiesa era dotata di tre altari, quello maggiore era dedicato a San Mamiliano. Dai documenti presenti nell'Archivio Storico della Sopraintendenza, risulta che la chiesa ridotta a rudere, veniva usata come pollaio. In seguito, nel 1955 si tentò di trasformarla in magazzino, ma il tentativo fu fallito. Nel 1986, furono eseguite alcune opere di consolidamento. Nel 1996 il Comune di Sorano esperre l'intenzione di restaurare la chiesa e di trasformarla in museo e nel 1999 acquisiì la struttura della Diocesi di Pitigliano, Sovana e Orbetello in comodato d'uso.
Chiesa di San Mamiliano a Sovana dopo il restauro Redatto il progetto di restauro, durante i lavori sono stati effettuati gli scavi archeologici evidenziando una fase costruttiva risalente ad epoca romana.
Non essendo possibile ricostruire il tetto originario, è stata realizzata una copertura in ferro e pannelli in legno e vetro rivestiti all'esterno in rame e delle finestre alte a nastro. È stata ricostruita anche parte della facciata con l'ingresso principale utilizzando gli stessi materiali della murature portante. Per quanto riguarda l'interno, sono state intonacate le pareti con una colorazione simile al tufo. Per non rovinare e proteggere i resti archeologici, le sepolture risalenti al XV-XVI secolo, è stato realizzato un pavimento in legno sorretto da una struttura metallica per poter realizzare il museo. Contenitore delle monete d'oro al momento del ritrovamento All'interno del museo è in vista un settore dello scavo lungo il fianco sinistro della chiesa. Un reticolo di tombe rinascimentali in blocchi di tufo con grandi quantità di reperti osteologici. Tra i ripeti rinvenuti si segnalano medagliette e crocifissi in ottone, parti di rosari, fibbie e anelli. Nel corso della pulitura all'interno delle tombe, è venuto alla luce il contenitore (oletta) di impasto pieno di monete d'oro (tesoretto di Sovana).